G4BF, nel caos di suoni distorti e voci convulse
Nel caos di suoni distorti e voci convulse emerge la proposta dei G4BF (Garmonbozia for Breakfast), un duo che sfida le convenzioni e respinge ogni forma di esperienza sonora tradizionale.
Con un’energia violenta e un suono punitivo forgiato da batteria, voce ed elettronica, Giorgio Alloatti e Paolo Possidente si presentano come un rituale di contaminazione sonora, un corteo di frammenti sonori che rifiutano la coerenza e il senso.
L’album non propone musica, né armonia: è un assalto di suoni che si disintegrano e si deformano, lasciando intravedere un’immagine disturbante ma vitale di resistenza al sistema. Prepariamoci a un viaggio nel ventre putrido di un’arte che nutre solo il rifiuto e la distruzione.
Pubblicato il 5 giugno 2025 tramite Edelfaul Recordings, Disg___th si presenta come un atto di autodeterminazione brutale, un rifiuto di identità e di ordine. La title track dà il via a una realtà che aggredisce i sensi e attanaglia la coscienza: tortuosa, malata, schizofrenica, questa apertura suona brutale, con ritmiche psicotiche e tessiture di synth su cui si stagliano urla lancinanti, dando vita a un brano impetuoso e ossessivo.
Mk—/hu7 suona come un’esplosione cattivissima di hip-hop torturato e malato: i maestri dell’agitazione sonora partono col freno a mano tirato, per poi accelerare improvvisamente e schiantare l’ascoltatore contro un muro di suoni, ritmiche sghembe e voci convulse, senza mai seguire uno schema prestabilito.
Come Fik4u, i brani risultano assolutamente sconvolgenti: la ritmica si modifica perpetuamente, passando da momenti grind a ritmi dissonanti che accompagnano una voce energica, fatta di urla e suoni gutturali, contribuendo a dare vita a un vero e proprio caos sonoro.
In conclusione, Disg___th è un album che o si ama o si odia: un calderone di suoni frantumati, rumorismi sconvolgenti e fendenti elettronici che colpiscono dritto in faccia. Il risultato è disturbante, ma assolutamente voluto, rendendo quest’opera un’esperienza intensa e memorabile per chi ha il coraggio di affrontarla.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.