Fallen esplora nuovi orizzonti e potenzialità inesplorate
Dopo anni di intense esplorazioni sonore, Lorenzo Bracaloni torna con il suo nuovo album We are lone swans floundering in a deep river or sudden magic confermando la sua coerente anima meditativa e il profondo legame con la natura.
Questa volta ci sorprende con un sound rinnovato: un mix di elettronica e ambient più ritmato e dinamico, un viaggio autobiografico che si traduce in suoni più decisi e coinvolgenti, senza perdere quella delicatezza che lo contraddistingue.
Pubblicato dall’olandese Shimmering Moods Records, We are lone swans floundering in a deep river or sudden magic è un album che apre il progetto Fallen a nuove dimensioni espressive, invitandoci ad ascoltare non solo con le orecchie, ma anche con il cuore.
L’album si apre con i suoni ovattati di Floundering among Nymphs, un delicato mix di ambient, tepore e sottesa spiritualità, uno schema che si ripete impreziosito da una vivace sezione ritmica che esalta la calda melodia della chitarra.
Probabilmente, Lone Swans è la traccia che mette maggiormente in evidenza le differenze rispetto alle produzioni precedenti: mentre la linea di basso sostiene l’intera struttura del brano, i synth e le note del piano si intrecciano in un mantra sonoro che ipnotizza e conforta l’ascoltatore. Da un lato emergono toni piuttosto cupi di basso e batteria, mentre dall’altro i synth creano un’atmosfera celestiale, come se il trip hop incontrasse l’ambient.
Transparencies, con il suo ritmo cosmico e un sospiro di armonie soffuse, avvolge l’ascoltatore in un battito lento e avvolgente che proietta Fallen verso nuovi orizzonti.
Un altro momento di grande bellezza è rappresentato da Spells, Rushes and Teardrops. L’ottava traccia sorprende per l’armoniosa combinazione di piano e chitarra, creando un equilibrio perfetto che si trasforma in una narrazione dai suoni potenti e delicati.
Con We are lone swans floundering in a deep river or sudden magic, Fallen sembra esplorare nuovi orizzonti e potenzialità inesplorate. L’album mantiene coerenza e un sound celestiale, ma si arricchisce di una maggiore varietà che sottolinea ancora di più la forte personalità dell’artista, rendendo l’intera opera un’esperienza coinvolgente e sorprendente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.