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Un viaggio negli universi di f o l l o w t h e r i v e r

Facciamo i conti

Fare i conti con il tempo che passa è qualcosa di molto complesso, ci conduce ad un’analisi spesso sofferente di ciò che abbiamo fatto bene, di ciò che abbiamo fatto male, di ciò che proprio non dovevamo fare.

Fare i conti con il tempo che passa ci mette anche davanti agli occhi a consapevolezza che possiamo scegliere chi vorremmo nel futuro insieme a noi, di chi proprio non riusciremo a fare a meno per continuare a percepire il passaggio del tempo.

f o l l o w t h e r i v e r  è un artista ligure che dopo due anni dal precedente lavoro ritorna sulla scena musicale con un nuovo Ep dal titolo Whatever the future holds I’ll see you there, in uscita il 10 novembre 2021.

Il suo è un viaggio musicale di cinque brani totalmente immersi nella alternative-folk in cui  f o l l o w t h e r i v e r ha costruito diversi pianeti su cui atterrare. 

Infatti, come egli spiega, ogni brano è un singolo universo con delle proprie regole e dei propri ecosistemi e nella sua sperimentazione pop ha dipinto i contorni di questo viaggio . Sicuramente non sposa la tendenza pop italiana, ma con Whatever the future holds I’ll see you there si respira un’aria totalmente internazionale. 

Al secolo Filippo Ghiglione, f o l l o w t h e r i v e r è sulla scena da molti anni e per questo Ep ha scelto di unire quattro singoli dell’ultimo anno più un inedito The Needle. 

November, As A Water Well è il primo brano dedicato ad un momento di riflessione in cui la voce tenue di Filippo ci prende per mano per condurci dentro il primo universo; Werewolves segue le stesse premesse, ma con un ritmo decisamente più coinvolgente e che ben si sposa con il successivo pezzo Suitcases sempre veloce, carico! Con Melbourne invece le note scendono, si placano, come se questo pianeta ci dicesse di rallentare, osservare. Infine, l’inedito The Needle, una delicatissima poesia di chiusura che rivela tutta l’anima poetica di f o l l o w t h e r i v e r. 

Il suo è un progetto che si fonda sulla costruzione proprio di mondi intorno alle canzoni e questo è ben riuscito in Whatever the future holds I’ll see you there, poiché ogni brano è davvero una storia a sé e potremmo pensare di dedicare un pezzo della nostra vita ad ogni brano, proprio mentre facciamo quei famosi conti con il tempo che passa.


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