Oceanic Mirror, un mondo che parla al nostro cuore
Con il suo terzo lavoro in studio, Oceanic Mirror, la compositrice e pianista post-classica islandese Eydís Evensen continua a esplorare i segreti insondabili dell’oceano, trasformando le sue emozioni e le sue rivelazioni in un viaggio sonoro che cattura la potenza, i cicli e le contraddizioni di questa immensità. In questo nuovo capitolo, Evensen ci invita a immergerci nelle profondità di un mondo che parla al nostro cuore, offrendo un ascolto tanto turbolento quanto spiritualmente trasformatore.
L’album, pubblicato il 10 ottobre per XXIM Records, affronta temi di perdita, reincarnazione e i cicli della vita e della natura. Le tredici composizioni di Evensen condividono insegnamenti fondamentali che possiamo portare con noi nei nostri viaggi, invitandoci a riflettere sulla ciclicità e sulla rinascita che si celano in ogni maree e in ogni fase della nostra esistenza.
Ma veniamo ai brani: il singolo Helena’s Sunrise riflette l’esperienza umana traducendo in suoni i segreti dell’oceano, fungendo da promemoria di come la bellezza sconfinata di quest’ultimo possa rasserenare le nostre menti. Gli archi e i fiati si intrecciano in un crescendo che avvolge le morbide e leggere melodie del pianoforte, creando un’atmosfera evocativa e suggestiva.
La terza traccia, invece, si caratterizza per un susseguirsi incalzante di archi e note di pianoforte: Drifter si distingue dalle precedenti per un’andatura più potente, lanciandosi in un’intricata e crescente spirale di pianoforte che trabocca di emozione e passione, rivelando un’energia intensa e coinvolgente.
Con Eternal torna la quiete e quella leggiadria tipica delle composizioni romantiche per pianoforte, accompagnate dal caldo suono dei fiati. Questi elementi si intrecciano magistralmente, creando una narrazione che suscita nostalgia ma, al contempo, trasuda cuore e calore. La fusione tra gli strumenti rende l’esperienza intensa e coinvolgente, offrendo un ascolto che invita alla riflessione profonda.
Dimmuborgir si arricchisce della presenza di Ásgeir, il cui brano, caratterizzato da un pianoforte leggero e fluido, si sviluppa in un percorso musicale che si apre con delicatezza e progressivamente si anima con l’intervento di archi e fiati. Questi strumenti, insieme alle splendide armonie vocali di Ásgeir, creano una vasta gamma di espressioni emotive e una tavolozza sonora ricca e coinvolgente, conferendo alla composizione una profondità e un’intensità che affascinano l’ascoltatore in ogni suo passaggio.
A conti fatti, Oceanic Mirror conferma e arricchisce quanto già ascoltato nei due precedenti lavori, dimostrando una crescita artistica evidente e una maturità sempre maggiore. Eydís Evensen si conferma come una compositrice capace di dipingere un vivido e toccante quadro delle emozioni umane, utilizzando il linguaggio universale della musica per esplorare i misteri dell’oceano e le profonde connessioni che ci legano alla natura e a noi stessi. Un album che, attraverso la sua intensità e spiritualità, invita l’ascoltatore a un viaggio interiore di rinascita e riflessione.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.