Vocalità, stratificazioni ed elettronica nella musica di Exzald S
Ascoltando Iridesc, in uscita il 13 novembre 2025 per Subtext Recordings, la prima, e più ovvia, impressione è quella di un album in cui la voce è il vero e proprio strumento. Una considerazione scontata, ma che assume un significato più netto quando è la stessa Sarah Foulquiere, mente e anima del progetto Exzald S, a dichiarare esplicitamente “I see the voice as an instrument”.
L’album, inteso come catarsi in seguito a un periodo difficile nella vita della musicista di stanza a Parigi, è stato effettivamente concepito sin dall’inizio come un modo per dare alla voce infinite possibilità di realizzazione. Partendo da lunghe improvvisazioni, a volte stratificate in oltre cento tracce vocali, il risultato finale è composto da otto brani, ognuno dei quali sembra voler sfruttare capacità nascoste nella vocalità.
Ad esempio, nell’apertura Vallis la voce arriva a fondersi con il tessuto elettronico, granuloso e in costante movimento, mentre Zeph esce direttamente da un incontro fra i Cocteau Twins e improvvise astrazioni elettroniche a metà fra ambient e IDM.
La title-track ha interessanti connotazioni elettroacustiche, Garden dà l’idea di un paesaggio sonoro criptico e oscuro in cui solo la voce sembra dare una via di uscita, forte di una dimensione corale percepibile anche su Eyesmelt, forse il momento più “sacro” dell’intero disco (non è un caso che venga citata Ildegarda di Bingen fra le influenze). Chiude Decider, che passa dalla sacralità appena evocata a una dimensione più corporea, per quanto non lontana da astrazioni: è il segreto di un’elettronica dalla struttura indecifrabile.
Iridesc è un disco stratificato come la voce di Exzald S, in cui non mancano di certo spunti e intuizioni degne di note. Si percepisce, piuttosto, l’assenza di un’organicità strutturale fra brano e brano, come se queste schegge sonore fossero fin troppo libere e poco compatte. Nulla che compromette il risultato finale, qualitativamente di valore, ma di sicuro uno spunto da tenere d’occhio per la prossima uscita del progetto.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.

