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Electric: un’immagine del free jazz australiano

Il progetto Cyclone Trio nasce dall’esigenza di coordinare passione e necessità. Infatti, i tre componenti (Massimo Magee al sax, Tony Irving e Tim Green alle batterie) si ritrovano accomunati dall’amore per il free jazz, contribuendo alla nascita di un’attiva scena a Brisbane, in Australia, all’inizio dello scorso decennio.

Prende forma in questo contesto di interscambio culturale l’album Electric, registrato nel 2013 al Queensland Conservatorium, ma in uscita solo il 4 dicembre 2020 per Orbit577. Un lavoro rimasto nel cassetto per tanti anni, per certi versi simbolo di quella scena, pronto ad essere riscoperto.

Solo due i brani scaturiti da quella sessione, entrambi lunghi, ricchi di improvvisazione, di energia e vitalità nel segno dell’incontro fra i tre musicisti.

Il primo, Electric, nei suoi 22 minuti abbondanti racconta molto dei Cyclone Trio, mostrando sin dalle prime battute sonorità senza compromessi. Già dai primi minuti, infatti, il sound si fa travolgente e frenetico, completamente slegato da schemi, lasciandosi trasportare da un’accesa verve sperimentale.

Si avverte pienamente la magia del free jazz e della libera improvvisazione, che con il passare del tempo si trasforma e prende vita in diverse sfaccettature: è l’incontro delle batterie, ostinate, forsennate e mai assopite, con le trame intrecciate dal sax, in grado tanto di innalzarsi quanto di accompagnare.

Il secondo pezzo, Elements, di circa 30 minuti, ha tutte le caratteristiche del climax jazz, con un inizio (relativamente) pacato, prima di riprendere il discorso iniziato con il brano precedente. Ancora una volta gli strumenti si legano nonostante una struttura completamente libera, segno della grande capacità dei musicisti in gioco, ma questa volta tutto è portato ulteriormente all’estremizzazione: il sax si fa ancora più pungente ed incisivo, le batterie sfruttano la propria natura percussiva per creare una marcia inarrestabile.

Complessivamente, Elements racconta tanto dei tre musicisti in questione, risultando non solo un piacevole ascolto per gli amanti del free jazz, ma anche un efficace modo per raccontare una determinata scena musicale in un preciso momento storico.

Al gruppo Cyclone Trio va dato, quindi, il merito di aver legato teoria e pratica.




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