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Il vuoto mistico del sound di Corecass

Void, uscito il 27 novembre 2020 per Golden Antenna Records, è l’album di Corecass, musicista e compositrice di Amburgo, che amplia il concetto di musica, fondendo accordi mistici, suoni naturali e synth.

La musica ha dentro un carattere sacro, in quanto fusa alla ritualità storica di ogni popolo e all’origine della letteratura e della poesia. In questo disco, lo slancio mistico è reso esplicito fin dalle prime note e il sound ci trascina in un turbine, in un vortice che crea un vuoto spazio-tempo pieno solo di musica. Void è appunto il titolo dell’album di Corecass, nome d’arte della musicista e compositrice di Amburgo Elinor Lüdde. Il vuoto si ripete nei titoli di tre dei sei pezzi dell’album, forse a sottolinearne il carattere simbolico della numerologia e della mineralogia; gli altri titoli infatti sono Carbon e Amber, fino all’ultimo Breath. Un concept album quindi, in cui anche le scelte degli strumenti, fra i quali un organo da chiesa, un’arpa e una fisarmonica, sono combinati alla voce dell’artista, a registrazioni sul campo, riproduzioni di suoni, strumenti digitali e sintetizzatori, “per creare qualcosa di veramente unico ed espressivo”. L’atmosfera si costruisce fin dalle prime note di organo: una sospensione fra Oriente ed Occidente, un sound che man mano diventa più complesso e prende corpo nelle melodie delle tastiere e nei cori femminili. Gli accordi si fanno man mano drammatici e l’effetto è amplificato dall’uso del timpano che fa accelerare il respiro, rimbombando nelle cavità dello scheletro di chi ascolta. La ricerca dei suoni della natura si sente diffusamente e ad essa è dedicato il quarto pezzo, Amber, in cui sembra chiaro un voler fondere riproduzione sonora e musica strumentale; il suono iniziale infatti, somiglia ad un ronzio di un grosso calabrone che invece di rimanere intrappolato nella resina, cade dentro un sintetizzatore e diventa musica. Nella sua brevità, questa traccia è molto particolare, sperimentale e coraggiosa e fa intuire una grande ed approfondita ricerca in ogni campo del suono.

Da imparare ad apprezzare questo vortice di musica, che si presta ad un ascolto tutto d’un fiato, di cui però vanno comprese anche posizione dei brani e scelta dei titoli; un abbraccio col suono, come scrive l’artista “I embrace you”; un prodotto eccellente, adatto per chi ama le sonorità dark e psichedeliche di musicisti nordeuropei come Anna Von Hausswolff; un disco dalla resa cinematografica coinvolgente e visionaria; “an elegiacally dark and atmospheric conglomerate” di suoni ed emozioni.




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