Psykhé, preservare l’amore oltre ogni confine
Immergersi in Psykhé di Cécile Seraud significa entrare in un viaggio emozionale tra luce e oscurità, tra amore e perdita.
Con questo terzo album, l’artista bretone rende omaggio a un’amica scomparsa, trasformando il dolore in musica sublime.
Tra melodie eteree che uniscono musica classica, minimalismo e rock progressivo, e voci che cantano in francese e inglese, l’album si rivela un messaggio di amore eterno. È un’opera che si ascolta con il cuore, un abbraccio musicale che celebra la vita, l’amicizia e il potere delle note di preservare l’amore oltre ogni confine.
In Two Hearts in New Zealand il tenero lirismo di si manifesta attraverso un movimento fluido e naturale, che si sviluppa senza mai risultare eccessivo o forzato. La canzone dimostra come, spesso, non siano necessari gesti grandiosi o artificiosi per creare un impatto emotivo profondo: le emozioni più potenti e autentiche sono quelle che si sussurrano, che emergono con delicatezza e sottigliezza. In questo modo, l’autore riesce a comunicare sentimenti intensi attraverso un linguaggio semplice ma efficace, valorizzando la capacità della musica di toccare l’ascoltatore senza mai sopraffarlo o risultare invadente. La traccia, quindi, si configura come un esempio di come la sobrietà e la delicatezza possano essere strumenti di grande forza espressiva, dimostrando che l’emozione vera si cela spesso nelle sfumature più sottili.
Nel brano Flying Soul, il ritmo si presenta inizialmente lento e delicato, creando un’atmosfera intima e contemplativa. La musica trasmette una sensazione di nostalgia, grazie a un fraseggio dominato da toni bassi che funge da sfondo. Su questa traccia, Seraud introduce una melodia cristallina, che si distingue per la sua purezza. Le due linee del pianoforte sembrano inseguirsi, rincorrersi in un dialogo armonico che dà vita a un’interazione vibrante e dinamica. Questo contrasto tra le linee melodiche contribuisce a rendere la composizione ricca di sfumature emotive, evocando sensazioni di dolce nostalgia e di speranza sottile, in un equilibrio delicato tra semplicità e complessità emotiva.
Le papillon de nuit si presenta come un brano che si distingue per la sua evoluzione graduale e delicata. La composizione inizia con un lento crescendo, che si sviluppa attraverso un intreccio armonico tra le note luminose e fragile del pianoforte e il suono caldo e avvolgente della tromba. Questa combinazione crea un’atmosfera intima e sognante, invitando l’ascoltatore a immergersi in un mondo di delicatezza e raffinatezza. Nel corso del brano, le due voci dialogano e si intrecciano in modo armonioso, dimostrando grande maestria nell’incastrare le linee melodiche, creando un gioco di sussurri e risposte che arricchiscono ulteriormente la composizione.
L’intero album si configura così come una testimonianza di sensibilità e talento musicale, capace di catturare l’ascoltatore in un viaggio tra luci e ombre sonore, e di celebrare, attraverso l’equilibrio tra strumenti e voci, l’amore, l’amicizia e la vita.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.

