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Exploration: non chiamatele cover!

Lo status dei Calibro 35, dopo quasi vent’anni di carriera, è quella di un gruppo già di culto, complice l’aver raggiunto ormai saldamente anche un pubblico internazionale. Non si può più parlare di un segreto tutto italiano, ma è ancora possibile osservare da vicino le coordinate di un gruppo in costante evoluzione nonostante una struttura sonora codificata e riconoscibile come poche provenienti dal Bel Paese.

Partiti dalla ormai celebre rilettura delle colonne sonore dei poliziotteschi italiani, nel corso degli anni il gruppo ha affrontato ogni sfida possibile. Solo nell’ultimo decennio, per dire, c’è stata la sorpresa space/psichedelica di S.P.A.C.E. (2015), le trame quasi progressive di Decade (2018), la neo-psychedelia riletta in chiave jazz di Momentum (2020), l’omaggio a Ennio Morricone nel doppio volume Scacco al Maestro (2022), infine l’improvviso ingresso nella fusion e nel funk rock del più recente Nouvelles Aventures (2023).

Tutti elementi che sembrano fondersi nel nuovo Exploration, in uscita il 6 giugno 2025 per Record Kicks. C’è, innanzitutto, il ritorno alla reinterpretazione di brani non originali, scelti accuratamente fra una serie sterminata di influenze, c’è l’approccio jazz funk da sempre marchio di fabbrica, persistono echi psichedelici e ricerche che partono dalla library music per sfociare in materiale originale, come i tre inediti presenti nel disco.

Siamo oltre il concetto di cover e non potrebbe essere altrimenti da un gruppo come i Calibro: prendiamo, per esempio, il doppio omaggio a Piero Umilani. Prima Discomania, storica sigla di coda di 90 minuto, e poi Gassman Blues potrebbero sembrare brani inediti se non fosse per la loro riconoscibilità.

Ma la mano si sente, una certa propensione per l’improvvisazione anche, e tutti questi elementi prendono piede in un caleidoscopio che scandaglia praticamente tutto lo scibile sonoro: dall’assurda doppietta centrale Chameleon / Mission Impossible, dove il riff di synth di Herbie Hancock va a braccetto con uno dei temi più celebri della storia del cinema fino all’omaggio a Lucio Dalla di Lunedì cinema in feat. con Marco Castello. In mezzo, spazio a una superba rilettura di Jazz Carnival degli Azymuth e a qualche gradito inedito d’impronta pur sempre cinematografica, come testimoniano gli echi western di The Twang.

Manca un po’ d’anima in questo Exploration, mentre sul lato puramente musicale resta ineccepibile come ogni lavoro dei Calibro 35. Resta, soprattutto, una scelta coraggiosa alla luce della storia del gruppo: riuscire, dopo anni e album alle spalle, a rileggere ancora brani in chiave così originale è materia per pochissimi. Ma, d’altronde, chi potrebbe se non loro?



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