The Animal: l’album collettivo di Blue Lake
Avevamo lasciato il progetto Blue Lake, dietro al quale si cela Jason Dungan, con il sorprendente Sun Arcs (2023), un disco che proponeva scenari tipici dell’ambient americana e del folk da camera attraverso l’utilizzo dello zither, ossia la cetra da tavolo, eletto come strumento cardine di un sound ricco di sfumature e dettagli.
Se in quel caso si poteva parlare di un vero e proprio solo album, dato che Dungan suonava tutti gli strumenti (chitarre, violoncello, tastiere e tanto altro), le cose sembrano cambiate con il nuovo The Animal, in uscita il 3 ottobre 2025 per Tonal Union, che parte da una dimensione decisamente più collettiva.
L’animale evocato nel titolo è l’essere umano e l’album viene concepito in gruppo, con Dungan ancora sugli scudi (chitarre, zither, ma anche piano, organo e tastiere) ma stavolta circondato da musicisti e compagni di viaggio. Una novità evidenziata anche dall’uso della voce, concepita come strumento e presente sin dalla traccia d’apertura, Circles, in forma corale; le novità non si esauriscono e già la successiva Cut Paper cambia notevolmente i toni rispetto a quanto eravamo stati abituati in Sun Arcs: il suono è più corposo, le atmosfere più ariose, gli archi (viola e violoncello) tessono trame limpide.
Berlin, paradossalmente, è uno dei momenti che più si avvicina all’ambient americana, ritrovando lo zither in primo piano, seppur anche in questo caso compreso in un sound più complesso; la fascinazione americana, stavolta con echi di primitivismo à la John Fahey, è alla base anche della successiva Flowers for David. Inaspettati sprazzi psichedelici permeano Strand, immediatamente spazzati via dalla nostalgica title-track, in cui cori, strumenti acustici e drum machine evocano immagini pastorali.
Pregevole per fattura e per suoni, la dimensione collettiva di The Animal è sia croce che delizia: se da un lato la proposta di Blue Lake ne esce oggettivamente arricchita, dall’altro lato sembrano mancare quei momenti di malinconica intimità che avevano fatto la fortuna di Sun Arcs. A prescindere dai paragoni con il passato, che restano sempre futili, a premiare Blue Lake ci pensa ancora una volta un gusto musicale totalmente eclettico e fuori dagli schemi: difficile trovare in giro proposte assimilabili alla sua.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.