Aura, un’esperienza multisensoriale
Aura, il settimo album di Bjm Mario Bajardi, è un’esperienza multisensoriale che va oltre il semplice lavoro discografico: un progetto musicale e audiovisivo che esplora le vibrazioni sonore come forma di energia, un’onda pulsante capace di veicolare emozioni, trasformazione e guarigione.
Ogni brano diventa una finestra aperta sulla cimatica, dove le frequenze si materializzano, prendendo forma visibile e tangibile, e ci invitano a connetterci con le parti più profonde di noi stessi.
In questo mosaico sonoro in continua mutazione, Bajardi crea un ponte tra cuore e mente, tra energia ed emozione, offrendo un’esperienza che non solo si ascolta, ma si percepisce, si sente, si vive.
Un album che, come un’aura, si dipana in mille sfumature: gioia, malinconia, slanci e attese, in un viaggio di trasformazione e introspezione.
In Aura, tracce come Initial Breath combinano influenze diverse, creando un vero e proprio caleidoscopio musicale. Nell’opener Bajardi integra elementi di elettronica, pop, musica classica e ambient, riuscendo a far convivere in modo armonioso il lato umano dell’artista con gli aspetti spirituali del suono e le sue potenzialità espressive. Questa fusione di generi contribuisce a creare un’esperienza sonora coinvolgente e articolata.
Attraverso la combinazione di arpeggiatori e synth, Kubrick Cube si propone di scardinare i canoni tradizionali del linguaggio musicale, spingendosi oltre i confini del concetto stesso di realtà. Il risultato è un brano che invita l’ascoltatore a riscoprire e riappropriarsi dei propri spazi interiori.
Non mancano momenti di grande intensità, come quelli caratterizzati dalla composizione neoclassica di Piliere. Questa si distingue per l’uso di partiture d’archi inebrianti, che vengono abilmente legate e arricchite attraverso elementi elettronici. Il risultato è una texture sonora scintillante e avvolgente, capace di suscitare profonde emozioni.
Aura, apprezzato per la sua ricchezza e varietà di influenze musicali, si candida a diventare il miglior album realizzato finora da Bjm Mario Bajardi. L’artista continua a sviluppare un’identità artistica personale, in cui convergono due percorsi distinti: quello elettronico e quello più legato alla musica suonata, creando così un equilibrio unico e coinvolgente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.

