L’ambient cinematografico di Benjamin Finger
A un anno dall’uscita di Blue forty-eight (Blue Tapes) torniamo a parlare dell’instancabile musicista norvegese Benjamin Finger. La sua formula consolidata, un collage relativamente semplice di suoni vibranti e melodici nei quali l’ambient viene sovrapposto ad una musica cinematografica, tipica delle colonne sonore, è alla base di Beyond, il nuovo album in uscito il 3 maggio 2024 per Roman Numeral Records.
Un’opera vivida, dalle trame ossessive, composta da tre canzoni, ognuna delle quali conduce l’ascoltatore in un viaggio avvincente attraverso lo spazio e il tempo all’interno della propria coscienza.
Un’esperienza empatica e spirituale, con le atmosfere e le tonalità create come colossali trame acustiche tessute a colpi di droni, accompagnate dalla voce di Lynn Fister, costituiscono un ascolto sorprendentemente accessibile, ma ancor più gratificante.
La prima traccia, Closer, si presenta come un crocevia tra la musica ambient profonda dai toni soffusi e l’approccio cinematografico del nostro, che conferiscono alla produzione un potere emotivo quasi soprannaturale.
Il fluire lento dei droni e l’uso di note dilatate fungono da cornice per la melodiosa voce della Fister, utilizzata come strumento aggiunto. Mentre i synth vibranti contribuiscono alla formazione di strati profondi e armonici, dalle sfumature materiche. Nella parte finale i suoni s’increscano delineando un’atmosfera rarefatta che va lentamente a sfumare accompagnati dai vocalizzi della Fister e dal suono morbido degli strumenti acustici.
A seguire Distance inizialmente fornisce una melodia centrale cupa e lenta dalla quale iniziano a sbocciare forme sonori mutevoli, tremanti e ronzanti, tenute a bada dalla potenza vocale che riesce a contenere l’emergere degli oscillatori. A metà traccia si sviluppano droni gorgoglianti e nebulosi che sovrapponendosi vanno a formare un muro di intensità.
Sembrerà banale ma Beyond si candida ad essere il miglior album realizzato finora da Benjamin Finger, un lavoro sentito ed emotivamente forte che fa leva sulla psiche dell’ascoltatore attraverso una formula semplice ma efficace basata su pochi elementi ma ricchi di dettagli.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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