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KicK iii: il picco musicale di Arca

La tetralogia di Arca, diventata nel frattempo una pentalogia con la pubblicazione a sorpresa di un quinto capitolo, ha messo in mostra tutte le capacità di esplorazione sonora di Alejandra Ghersi. Come già avevamo evidenziato nella recensione di KiCk ii, la ricerca della musicista venezuelana si è portata talmente avanti da scavalcare il campo prettamente musicale e raggiungere addirittura quello fisico, come si evince dalle copertine, e il terzo capitolo, KicK iii, il più riuscito di tutti, è la dimostrazione dello stretto legame fra musica e vita, fra trasformazione e rinascita.

Messe da parte le sonorità latine del secondo capitolo, Arca ritorna al deconstructed club di KiCk i, ma arricchisce l’album con glitch ed entra prepotentemente nel mondo dell’hip hop. Si tratta di un’incursione netta e travolgente, che parte sin dal primo brano, Bruja, una violenta fusione fra synth esplosivi, hip hop distorto e vivide visioni futuristiche. Così come il brano successivo, il singolo Incendio, in cui a dominare è un flow collerico ed esplosivo, prima di lasciare spazio alle dissonanze del deconstructed club di Morbo.

A dominare è una sensazione di costante tensione che non si respira in modo così incisivo in nessuno degli altri dischi della pentalogia: ogni brano sembra essere stato costruito per legarsi immediatamente al precedente e al seguente, non lasciando possibilità di respiro. Dunque, l’esplosività di Fiera si tramuta velocemente nell’IDM sui generis di Skullqueen, prima di approdare nuovamente alle distorsioni elettroniche di Electra Rex o all’hip hop spregiudicato di Senorita. Bisogna aspettare il pezzo finale, l’elegante Joya, per vedere la luce della melodia, attraverso pulite tessiture sonore accompagnate da una voce angelica  in grado di spazzare via i demoni dei brani precedenti.

Nei due capitoli rimanenti, Arca proverà rispettivamente un’incursione nel mondo dell’ambient pop e della musica classica, ma nessuno dei cinque capitoli riesce ad essere così coerente ed intrigante come KicK iii. Infatti, se ogni disco riesce ad acquisire valore ed importanza nel quadro complessivo della pentalogia e legato agli altri album, KicK iii riesce ad essere un lavoro estremamente convincente anche isolato dai suoi “fratelli”, risultando uno dei picchi compositivi di Arca.




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