Andrea Sanna: alla scoperta dei suoni della stazione di San Ruffillo
Immaginate un musicista che si immerge nelle pieghe sonore della propria città, catturando i sussurri nascosti di un ambiente quotidiano spesso trascurato. Il field recording nasce come una pratica di archiviazione sonora in ambito etno-antropologico e musicologico, sin dai primi decenni del ‘900, ed è stato adottato da artisti come Andrea Sanna per esplorare e rivelare il paesaggio acustico che ci circonda.
Con Field Recordings from San Ruffillo, Sanna si cala nei panni di un esploratore sonoro, trasformando le vibrazioni dei treni in transito, risonanze metalliche e interferenze magnetiche in un’opera che omaggia i suoni della stazione di San Ruffillo.
Questo lavoro raccoglie cinque momenti di ascolto e interazione: linee elettriche, cavi in tensione e cabine di trasformazione emettono ronzii e vibrazioni, intrecciandosi con il passaggio dei treni e il lontano mormorio della città.
Il primo episodio dell’Ep, Cтрела, si presenta come una polaroid sonora che cattura l’attimo dell’attesa. I suoni, come i versi di un cane e il chiacchiericcio dei bambini, avvolgono l’ascoltatore in un momento di passaggio: quello di un treno in arrivo. Il brusio delle rotaie, per sua natura, dona dinamicità alla traccia, trasformandola in una colonna sonora dell’attesa in stazione. Un’immagine sonora viva e vibrante, capace di trasportare chi ascolta nel cuore di un istante sospeso tra movimento e quiete.
In Monociclo, i diversi field recording vengono stratificati con maestria, dando vita a un ambiente sonoro quasi rilassante, in cui il tintinnio metallico predomina come elemento ritmico, creando un’atmosfera avvolgente e suggestiva che coinvolge l’ascoltatore in un viaggio sensoriale unico.
Con 50Hz Birds, Sanna unisce il suono naturale degli uccelli con l’assordante vibrazione dei cavi elettrici, due mondi apparentemente distanti che, come lo yin e lo yang, trovano armonia e complementarità. Questa fusione inaspettata dà vita a un’esperienza ipnotica.
Field Recordings from San Ruffillo è un viaggio sonoro in cui nessuna sovraincisione e nessuna manipolazione digitale è stata utilizzata: solo la registrazione diretta dell’incontro tra corpo, macchina e luogo che si dissolve e si ricostruisce in un continuo gioco di presenza e assenza.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.

