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Andrea Albanese, un nome da ricordare

Andrea Albanese è un giovane sound artist e compositore campano giunto al debutto su Eklero con Acrostico. L’album registrato da Gianclaudio Hashem Moniri, è la prima parte di un doppio lavoro che vedrà l’uscita del secondo disco nel Febbraio del 2024.

In Acrostico Albanese fonde ambient, elettroacustica e minimalismo ottenendo una miscela sonora altamente cinematografica ed evocativa.

Un flusso sonoro diviso in 14 capitoli a base di fredda materia sonora, ritmi dilatati e tape loops, esplosioni di suoni e silenzi al servizio di un disco veramente piacevole e intrigante.

Si entra nel vivo dell’album con A|1|02 che coniuga musica concreta ed elettronica. Dopo un inizio in sordina affidato a glitch e droni, Albanese elabora e manipola le fonti sonore fino ad ottenere un conflitto tra rumorismo concreto e materia elettronica tanto potente quanto avvolgente. Nella parte finale i suoni digitali e gli strumenti acustici vengono a contatto generando un tappeto di detriti sonori.

Non mancano momenti in cui la sperimentazione sonora viene portata all’estrema: A|1|05 si presenta come una radio che cambia costantemente frequenza, un caleidoscopio di suoni e rumori che mostrano tutte le possibili sfumature e le possibilità sonore presenti nel disco. Un’imponenza sonora legata a moderni scenari industriali, un crescendo impetuoso di noise alternato a una sorta di sinfonia di musica concreta crea un muro sonoro invalicabile.

A|1|08 ha l’aspetto di un’installazione sonora: una ventata di droni e glitch tra i quali si nascondono lievi tratti melodici. Una composizione che combina il freddo rigore del sound design con la grande potenza espressiva dell’elettronica.

A|1|13 possiede il tipico incedere irisarriano, con le consuete stratificazioni puntellate da pulsazioni elettroniche. Una traccia tutta in crescendo che si gonfia fino ad implodere nella parte finale.

Ibridazione perfetta quella proposta con Acrostico, una freddezza sonora quella di Andrea Albanese sempre carica di pathos che mette sotto i riflettori il campano, facendo ben sperare per il futuro.



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