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Quattro Passi per Palermo con Aiuole

Pubblicato per Lᴏɴᴛᴀɴᴏ Series, Passi di Aiuole si presenta come un’intima dichiarazione d’amore verso la città di Siracusa, un tributo che trasforma i suoi suoni quotidiani in un linguaggio universale e affascinante.

Attraverso diciotto tracce, ciascuna fondata su una singola registrazione ambientale catturata camminando con microfono in mano, l’autore ci invita a scoprire la città sotto una luce diversa: quella di un ascolto cieco, avvolgente e profondo.

Le voci sussurrate di feste patronali, i suoni dei negozi, il mormorio delle chiese, il respiro dei parchi – tutti elementi che, apparentemente casuali, si rivelano essere frammenti di un racconto sonoro intimo e autentico.

Aiuole inizia il suo viaggio verso Palermo partendo dal mare, accompagnato dai suoni dell’acqua che si infrange dolcemente, mescolati con delicate melodie di synth. In Playa, questa fusione spontanea di elementi crea un’armonia naturale e avvolgente, che invita l’ascoltatore a lasciarsi trasportare in un’atmosfera suggestiva e coinvolgente.

In Campane della cattedrale, un delicato tessuto di droni leggeri avvolge l’ascoltatore, creando una cornice sonora che esalta il suono delle campane, protagoniste assolute del brano. Queste scandiscono con un ritmo lento e sacro il fluire della traccia, conferendo un’atmosfera contemplativa e suggestiva che coinvolge profondamente l’ascolto.

Non mancano momenti più complessi, come il brano Minerva I, dove pattern di synth e suoni vibranti si stratificano insieme ai field recording, creando una narrazione avvincente, arricchita da melodie cristalline che ne esaltano l’atmosfera e che ti riscaldano il cuore.

Passi si configura come un vero e proprio tributo ai suoni di Siracusa, quei suoni che, come tessere di un mosaico, compongono la melodia invisibile di una città viva e pulsante. La scelta di un ascolto silenzioso e senza distrazioni permette di percepire un ambiente armonico nato dall’interazione tra suono e percezione, un ambiente che riflette il modo unico di stare al mondo di ogni essere vivente.

In questa prospettiva, Passi diventa non solo un album, ma un viaggio meditativo, un invito a riscoprire la città attraverso le sue melodie involontarie, quelle che emergono dall’ordinario e diventano poesia.



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