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Adriano Zanni, alla scoperta degli inverni Romagnoli

Adriano Zanni ci invita a un viaggio intimo e contemplativo alla scoperta degli inverni della provincia di Ravenna, un percorso che si svolge tra le pagine di Estratti di giorni cupi e le atmosfere sonore che lo accompagnano.

Ciò che rende questo progetto particolarmente affascinante è la sua capacità di fondere fotografia e musica, utilizzando i field recording come una vera e propria forma di “fotografia sonora”. Attraverso registrazioni ambientali catturate tra il 2015 e il 2017, Zanni trasforma suoni e atmosfere in immagini uditive, creando un ponte sensoriale tra vista e udito.

Il risultato è un racconto multisensoriale pubblicato per Boring Machines che invita a perdersi nella malinconia quieta degli inverni romagnoli, dove ogni immagine sfocata si accompagna a un paesaggio sonoro altrettanto evocativo, in un dialogo sincero tra realtà e sogno.

Già dalla prima traccia, Vermiglio, Zanni ci introduce in un mondo sonoro avvolgente e introspettivo. Con Estratti di giorni cupi, l’ascolto si dipana attraverso un ambient cupa, suggestivi field recording, e sperimentazioni elettroniche. Questa combinazione crea una narrazione sonora essenziale, quasi monocromatica, che invita l’ascoltatore a immergersi in un universo di atmosfere dense e malinconiche.

In Pura bruma, poi la pioggia, la musica si presenta come un viaggio sensoriale, dove ogni dettaglio sonoro sembra dipingere un paesaggio sfocato e onirico. La seconda traccia si apre con il delicato suono di gocce di pioggia che cadono, creando un paesaggio sonoro che evoca strade deserte e atmosfere contemplative. Zanni riesce magistralmente a catturare questa sensazione di attesa e malinconia, grazie a un dialogo sapiente tra i field recording e i pesanti droni, che si intrecciano in un tessuto materico di grande impatto.

Esercizi d’ascolto si presenta come un’affascinante fusione tra un’essenziale trama elettronica e delicate risonanze ambientali, creando un paesaggio sonoro avvolgente e misterioso. Il ritmo lento e meditativo conferisce all’esperienza un senso di sospensione, trasportando l’ascoltatore in un ambiente straniante e inquietante.

Estratti di giorni cupi si presenta come un viaggio sonoro avvolgente, capace di riflettere una realtà frammentata e profondamente introspettiva. L’album invita l’ascoltatore a un’esperienza immersiva e contemplativa, dove ogni dettaglio contribuisce a dipingere un quadro emotivo ricco di sfumature oscure e suggestive. La musica si dispiega lentamente, lasciando spazio alla riflessione e alla scoperta, come un percorso che si svela gradualmente, stimolando l’immaginazione e la percezione sottile di mondi nascosti nell’eco delle frequenze. Un’opera che non si limita ad ascoltare, ma che invita a immergersi completamente, lasciando che le emozioni si mescolino con i silenzi e le sfumature sonore, in un’esperienza sensoriale intensa e profondamente personale.



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